Quella mattina i miei genitori erano venuti a scuola per prendersi la loro buona dose di complimenti. All’epoca ero un ragazzino piuttosto studioso e la mia insegnante di Italiano aveva addirittura proposto ai miei di farmi fare direttamente l’esame di terza media. Per mia fortuna quest’ipotesi non fu considerata affatto. Quando tornai a casa mamma mi fece trovare un pranzetto con i fiocchi: c’era tutto ciò che piaceva a me, a partire dagli gnocchi per andare a finire alle graffette con lo zucchero- Vai subito a cambiarti tesoro, che oggi a tavola c’è una bella sorpresa- Uhhh, mamma, ma già ho visto il pranzetto che hai preparato…- Tu vai a cambiarti e non ti preoccupare.Mamma mi aveva fatto venire una curiosità pazzesca. In tutta fretta filai nella mia camera, mi tolsi i vestiti rimanendo in mutande e m’infilai nel bagno per darmi una lavata alle mani. Poi, sempre di corsa, m’infilai la tuta e mi diressi in camera da pranzo. La tavola era imbandita come nelle grandi occasioni ma di cose anomale che mi potessero far capire quale fosse la sorpresa non c’e ne erano.- Allora mamma, qual è la sorpresa?- Eccola!Papà comparve sotto l’arco della porta: era lui la sorpresa. Felicissimo mi buttai addosso a papà abbracciandolo forte. Mio padre era un uomo molto impegnato ed io sapevo che solo per poter venire a scuola aveva dovuto fare i salti mortali, ma ritrovarmelo addirittura a pranzo non me lo sarei mai aspettato.- Ti voglio bene papà. Ma come hai fatto a liberarti anche a pranzo?- Non solo mi sono liberato a pranzo, ma ti dirò di più: sono libero anche oggi pomeriggio ed insieme con la mamma abbiamo deciso di andarci a divertire tutti quanti insieme.La mia felicità era al culmine. I miei sforzi durante l’anno scolastico avevano dato i loro frutti ed io ero pronto per raccoglierli. Mangiammo di gusto, non in fretta ma nemmeno troppo lentamente in quanto ero impaziente di poter uscire con mamma e papà. Quando finimmo aiutai come sempre a sparecchiare.- Dove vorresti andare, Mario?- Non saprei, mamma. Facciamo una cosa: usciamo e poi decidiamo- Va bene – disse papà – sono d’accordo con te. Decideremo strada facendo.In pochi minuti eravamo pronti e dopo poco eravamo in macchina sulla tangenziale.- Ho un’idea – disse papà – cosa ne dite se andiamo a mare?- Si, si. Mi piace- Un momento ragazzi, ma non siamo attrezzati. – Non ti preoccupare cara, vi porto su quella spiaggia dove siamo stati a settembre scorso. Lì non c’è nessuno.- Cosa significa che non c’è nessuno? – chiese mamma incuriosita- Be, significa che se vogliamo ci possiamo anche togliere i vestiti.- Ma se non abbiamo i costumi.- Appunto!- Tu sei pazzo.Ci facemmo una grossa risata. Dopo una mezz’oretta eravamo arrivati. Anche se ormai erano passate le quattro, l’inizio della bella stagione e l’ora legale ci lasciava ancora parecchio tempo a disposizione. Del resto lì vicino c’era un bel ristorantino e papà già aveva detto che ci avrebbe portato a cenare lì. Potevamo quindi rimanere fino a sera sulla spiaggia. Strada facendo avevamo comprato un pallone e subito iniziammo a giocare. Papà era abilissimo nella palla a volo e per gioco faceva di tutto per mettere in difficoltà mamma che per altro riusciva a tenergli testa. Ad un certo punto tra me e papà ci fu un cenno d’intesa: gli alzai la palla a dovere e lui la schiacciò. Mamma fece un tuffo da campione, ma non ci fu verso di prendere la palla. Rotolò sulla sabbia:- Brutti bastardi che non siete altro – disse ridendo – lo avete fatto apposta.Io e papà le fummo subito vicini e una volta appurato che non si era fatta male iniziammo a ridere a crepapelle.- E ora come faccio? Ho il vestito pieno di sabbia.- Se te lo togli lo possiamo scuotere. – disse papà- Ma sei cretino? Mi dovrei spogliare qui in pubblico?Io e papà ci guardammo intorno: non c’era anima viva.- Ma mamma, se non ci sono neanche i cadaveri…- Ma potrebbe venire qualcuno.- A parte il fatto che lo vedremmo con largo anticipo, vista la distanza dall’accesso alla spiaggia, ma poi chi vuoi che venga di pomeriggio proprio qui?- E… e Mario?- Ma Mario è tuo figlio. Non sarebbe la prima volta che ti vede solo con gli slip ed il reggiseno.- Si, lo so, ma…- Ma cosa?- Vedi… stamani… ho indossato quel completino che nuovo.Papà scoppiò in una fragorosa risata.- Che c’è da ridere? Me lo hai regalato tu o mi sbaglio? Non volevi che fossi più sexy?- Ma certo cara, anzi, mi fa piacere che tu lo abbia messo. Ma non credi che tu stia esagerando?- Ma se mi si vede tutto.- E che vuoi che sia?- Uff! e va bene. tanto comunque non posso rimanere con il vestito pieno di sabbia.Papà aiutò mamma a rialzarsi e ad abbassare la lampo del vestito. Era vero che la vedevo spesso solo con l’intimo, ma quella volta guardarla mentre si spogliava mi procurò una strana sensazione. Quando poi rimase senza vestito mi sentii proprio mancare il respiro: per prima cosa il reggiseno era completamente trasparente e i suoi capezzoli sembravano non essere affatto coperti. Inoltre mamma aveva un seno piuttosto prosperoso. Ma quando mi resi conto degli slip che indossava quasi svenni: era un minuscolo slip anch’esso completamente trasparente ma che per come era ridotto le lasciava gran parte della fica scoperta e inoltre era trasparente anche la parte posteriore. Deglutii a fatica. Inoltre mamma ora sembrava piuttosto disinvolta e contrariamente a quanto diceva prima sembrava addirittura mettersi in mostra il più possibile.- A questo punto voglio che vi spogliate anche voi. Così almeno evitiamo di riempire di sabbia anche i vostri vestiti.- Questo credo che non sia proprio il caso – disse papà rosso in viso- E perché mai? Non mi risulta che tu abbia un completino sexy.- Un completino sexy no, ma gli slip sono abbastanza piccoli- E allora? Non capisco, li hai sempre portati così.- Si… ma ora… c’è qualche problema. – disse indicando la patta dei pantaloni- Per la miseria – disse mamma ridendo – ti ho fatto un effetto fulmineoNon capivo cosa volessero dire, ma quando papà si lasciò convincere a spogliarsi me ne resi subito conto: aveva un pisello enorme. Del resto se mamma aveva eccitato me che ero il figlio figuriamoci lui che era il marito. Comunque dopo qualche attimo d’imbarazzo anch’io mi spogliai.- Hai capito il bimbetto – rise mamma – ora anche le pulci hanno la tosse- In effetti come pulce mi sembra un tantino grandicella.- Ma… io veramente… Ero imbarazzatissimo. Il mio pisello tradiva la mia eccitazione e ne provavo vergogna, ma mamma fu rapida:- No caro, non ti vergognare. È naturale che tu abbia avuto quella reazione. Del resto sei un maschietto e io, pur essendo tua madre, sono sempre una donna.- E che donna! – rise papà accompagnandosi con un gesto con il quale mostrava il sedere di mamma.- Sei sempre il solito, con te seri non si può essere.- Ma tesoro, non è colpa mia se il tuo corpo mi fa impazzire.- Si, lo so. Ma tu dimentichi che c’è nostro figlio presente.- E allora? Tu stessa hai detto che è normale che lui si ecciti guardandoti.- Ciò non significa che io debba essere messa in mostra ai suoi occhi.- E perché mai? Io credo che nel mostrarsi ad un proprio figlio non ci sia nulla di male. Anzi, a dire il vero, ci sono genitori che fanno anche sesso alla presenza dei loro figli.L’atteggiamento di papà era piuttosto strano. Sembrava che volesse andare a parare su qualcosa di preciso. Io dal canto mio capivo solo che la vista del corpo di mamma mi eccitava sempre di più e logicamente nella discussione tifavo per mio padre. Alla fine mamma, tutta rossa in viso, fu costretta a convenire con le idee di papà:- E va bene, in effetti non posso darti torto. Indubbiamente fare certe cose di nascosto non giova certamente all’educazione sessuale di un figlio, ma comunque non credo che io possa essere mai capace di fare sesso con te alla presenza di Mario.- Non si può mai dire se non si prova.- Cosa vuoi dire?Papà non rispose, ma lentamente si avvicinò a mamma guardandola negli occhi.- Se ti conosco bene so anche quello sguardo cosa significa. – disse mamma un po’ divertita e un po’ impaurita – Non vorrai mica…?- Certo che lo voglio. – disse papà – lo hai capito benissimoLe sue braccia avvolsero mamma e i due si baciarono come mai li avevo visti fare. addirittura vidi la lingua di mamma entrare in bocca a papà. Lui armeggiò con la chiusura del reggiseno di lei e dopo un attimo mamma fu a seno scoperto. Era magnifica: le sue tette esplosero con un balzo in avanti. Ero completamente partito. Papà allora si sfilò gli slip mettendosi completamente nudo mentre mamma fece altrettanto. Papà si stese a terra. Il suo cazzo era enorme, almeno tre volte il mio. Mamma gli si accovacciò sopra. In quella posizione mi metteva praticamente in faccia la sua fica completamente aperta. Poi vidi il cazzone di papà entrarle dentro ed iniziare ad andare su e giù.- Mario… senti… mmmmh… se vuoi… aaaaahh… se vuoi puoi pure….- Cosa mamma? – dissi con il cuore che mi batteva a mille – cosa mi vuoi dire?- Se vuoi… mmmmmh puoi anche….. anche…- Anche?- Puoi anche toccarti mentre ci guardi… mmmmmmmmh… ahhhh- Già lo stà facendo cara – disse papà – non gli stai proponendo nulla di nuovo- E…. e allora… allora se vuoi ahhhh….mmmmmh… puoi… anche…. Toccare noi!- Ma mamma… veramente dici?- Si caro… se vuoi… mmmmmh puoi anche toccare noi.Non mi feci pregare ed allungai una mano andando a palpare il culo di mia madre. Era bello, grosso, morbido… Scesi più giù nel solco sfiorandole il buco. Mamma ebbe un sussulto ed io immediatamente mi ritrassi:- No Mario… non fermarti…mmmmhhh… continua a toccarmi il culo… aaahhh… si, tocca il culo di tua madre…Ripresi allora il mio accarezzare indugiando sul suo buchetto. Poi attirato come da una calamita scesi ancora fino a trovare il cazzo di papà che entrava ed usciva dalla fessa di mamma. Mio padre nel sentirsi sfiorare l’uccello accellerò il ritmo dicendomi:- Si Mario, dai, accompagna il cazzo di papà.A quelle parole afferrai a piene mani quel grosso randello e istintivamente seguii il suo movimento.- Cazzo…. Che bello…. Siii.mmmmhhh… Mio figlio che mi sega mentre chiavo la mamma. Ahhh. …mmmmmhh… che bello…. Siiiii… godo….ahhhhh.Avvertii il cazzo di papà pulsare e dopo qualche attimo una quantità enorme di liquido biancastro mi bagnò la mano. Mentre ancora papà godeva mamma si liberò dalla sua stretta e come una pazza si tuffò a succhiare la mia mano e il cazzo di papà. Sentivo la bocca di mia madre che come un’idrovora mi risucchiava la mano molto rumorosamente. Una volta completata l’opera alzò lo sguardo verso di me e dopo pochi attimi, con la bocca ancora sporca di sperma, mi baciò infilandomi la sua lingua in gola. Mentre mamma mi passava la sborra di papà in bocca, mi sentii afferrare il pisello. Pochi attimi prima non avrei mai sperato di avere mai un’esperienza sessuale ed ora mi ritrovavo con mia madre che mi masturbava. Ma… ma non era la mano di mamma. Era papà che mi aveva afferrato il cazzo e me lo menava mentre mamma continuava a baciarmi. Istintivamente mi ritrassi:- Cosa c’è piccolo? – disse mamma – non ti piace essere accarezzato il pivellino?- Ecco… veramente…- Forse non ti va che lo faccia io? – aggiunse papà – non ti piace che lo faccia un altro uomo?- Non dico questo… però…- Ho capito – disse mamma – forse non te lo aspettavi?- Appunto, ma… mi piace, mi piace tanto.Le mie parole ebbero il sapore di un “via”. Mamma mi stese letteralmente a terra contendendosi con papà il mio uccello. Era una cosa sublime: le loro lingue vorticavano sul mio cazzo e le loro bocche battagliavano per fagocitarlo. Ad un certo punto papà spinse via mamma, la quale arresasi cambiò posizione quasi sedendosi sulla mia faccia. Avevo la fessa di mamma stampigliata sulla bocca.- Forza tesoro – ululò mamma – forza, leccami la fessa. Succhiamela tutta mentre tuo padre ti spompinaImmediatamente ficcai la mia lingua in quell’antro profumato andando a succhiare quanti più liquidi possibili. Poi, mentre succhiavo avvertii qualcosa al basso ventre: una strana sensazione che mi faceva sentire un caldo enorme, fino a che ebbi degli spasmi che mi partivano dalla pancia per giungermi fino al cazzo. Ebbi il mio primo orgasmo. Mio padre succhiò il mio cazzo ancora con più ardore, fino a che quasi svenni, con il cazzo nella bocca di mio padre e con la fessa di mia madre in faccia.Non so quanto tempo rimasi quasi inerme, ma di sicuro so che mi sentivo leggero come una piuma, quasi come in uno stato di beatitudine. Mamma mi accarezzava la testa dandomi questa volta dei casti baci sulla fronte. Papà seduto al mio fianco mi teneva la mano.- Ben ritornato tra di noi piccolo – disse papà quando riaprii gli occhi – è stata una bella esperienza- Magnifica, papà. Una magnifica esperienza.- Piccolo mio – aggiunse mamma – da oggi in poi lo possiamo rifare quante volte vogliamo.- Già, è vero – disse papà – però…- Però? – Senti Mario, ormai sei grandicello abbastanza per capire certe cose. Quello che abbiamo fatto non è che rientri proprio nella norma e se si venisse a sapere potrebbe accaderci qualcosa di brutto.- Questo lo so bene papà.- Proprio per questo devi stare molto attento a non dire a nessuno ciò che abbiamo fatto…- … e che faremo?- … e che faremo. Ma proprio a nessuno.- Non vi preoccupate. Certe cose le capisco e non parlerò mai con nessuno.- Bravo piccolo mio. – aggiunse mamma – meriti proprio grandi cose dalla vitaCosì dicendo mamma iniziò a toccarmi il pisello e le palle, provocandomi nel giro di qualche secondo un’altra erezione:- Ora che papà ha assaggiato il tuo pisello, cosa ne diresti se tu provassi il suo?- Si, mamma. Mi piacerebbe tanto assaggiarlo.Il rispondere a mamma e l’imboccarmi il cazzone di papà fu un tutt’uno. Riuscivo a stento a tenerlo in bocca, ma il buon sapore che aveva m’incitava ad infilarmelo sempre di più. Fino a toccarmi le tonsille. Papà urlava dal piacere:- Uhhhh…. Che bello…. Siiii…. Succhiamelo per bene….. siiii…. Aaahhhhh..- Ti piace, brutto frocio – disse mamma rivolto a papà – ti piace farti sbocchinare da un ragazzino.- Siiiiiii…. Mi piace da morire….. ahhhhh.- Ora ti apro il culo, così ti faccio vedere che gli sborrerai subito in gola.Ciò detto vidi che mamma iniziò a giocare con il buco del culo di papà mentre io imperterrito continuavo a succhiargli il cazzo. Vidi prima sparire un dito, poi due. Poi mamma le sfilò per portarsele alla bocca. Si sputo ripetutamente nella mano per poi spalmarsi la saliva tra le dita. A questo punto furono quattro le dita che sparirono nel buco del culo di mio padre.- Aaaaaaahhhh….. siiiiiiii…. Sfondami…. Rompimi il culo ti prego…. Godoooo…. SiiiiiAll’improvviso sentii il cazo di papà pulsare e una quantità indefinita di sperma inondarmi la gola. Non ce la feci ad ingoiarla tutta e molta di essa, appena papà sfilò il suo cazzo dalla mia bocca, mi uscì dalle labbra. Il cazzo di papà continuò a schizzarmi ancora un po’ di sborra in faccia, fino a che lui esausto cadde riverso sulla sabbia. Mamma si tuffò a leccarmi il viso ripulendomi in pochi attimi dalla sborra di papà.- Ti è piaciuta la sborra di tuo padre? – disse dopo qualche attimo mamma – è buona?- Si mamma, è buonissima…. Ne voglio ancora.
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